Come sono diventata la Dottoressa Emiliana Giusti

Se faccio questo lavoro è anche e soprattutto perché ho testato in prima persona il potere curativo del cibo, e sono sempre riuscita ad affrontare al meglio i piccoli e grandi cambiamenti che la vita mi ha riservato anche grazie all’alimentazione.

Quando ero piccola, la domenica mia madre portava me e mia sorella a trovare papà, che faceva l’infermiere in oculistica. Insieme a lui facevo il giro del reparto e, se non c’era nessuno, potevo anche intrufolarmi a dare un’occhiata alla sala operatoria.

Noi bimbe rimanevamo tra l’affascinato e lo schifato davanti agli occhi sotto formalina; ma a dire il vero, ad attirare la mia attenzione erano più che altro i pazienti. Li seguivo, a distanza, durante il loro processo di guarigione. Li vedevo arrivare con la benda, e dopo qualche tempo li incrociavo nuovamente nei corridoi senza medicazioni, con uno sguardo nuovo e il sorriso soddisfatto di chi ce l’ha fatta.

A casa mi divertivo a giocare all’ospedale, raccogliendo lumache e facendo recitare loro il ruolo di pazienti. Tutti, in famiglia, sapevano che da grande sarei diventata un medico.

Mia madre, al termine della terza media, mi ha accompagnato a fare dei test attitudinali da uno psicologo che ha confermato, senza ombra di dubbio, la mia propensione a lavorare nel mondo della sanità.

Ho scelto quindi di frequentare uno dei primi licei scientifici sperimentali nati in Italia, con indirizzo biologico sanitario; studiavo anatomia, biologia e biochimica con tanta dedizione ed entusiasmo che dopo la maturità non ho nemmeno dovuto aprire libro per riuscire ad affrontare – e superare con successo – il test per l’ammissione a medicina.

La diagnosi

Un giorno mi sono sottoposta a una serie di esami del sangue dai quali sono risultati valori del colesterolo sospettosamente alti.

Poco tempo dopo, mi hanno diagnosticato un’ipercolesterolemia familiare. In pratica, nel mio sangue c’era un eccesso di colesterolo. Ricordo ancora il valore: 382.

Ero davvero spaventata, ma per mia fortuna mia madre non ha perso tempo e mi ha portato da una Dietologa, un medico specialista in Scienza dell’Alimentazione che mi ha rivelato che l’arma più potente a mia disposizione per combattere la mia ipercolesterolemia era proprio il cibo.

Con tatto e delicatezza, la nutrizionista ha cominciato a parlarmi del mondo dell’alimentazione.

Le parole della Dietologa hanno acceso in me una scintilla che da allora non si è mai più spenta.

A scuola di alimentazione

Mi sono laureata con una tesi sull’alimentazione, e ho deciso di frequentare la scuola di specializzazione in Scienza dell’Alimentazione.

Il diploma conseguito quattro anni dopo non rappresentava però il mio punto di arrivo: era da lì, piuttosto, che dovevo partire.

Ho frequentato molti corsi e master, approcciandomi anche al mondo della medicina orientale, divorando tutte le pubblicazioni nell’ambito della nutrizione in cui mi imbattevo, e diventando ogni giorno più curiosa e interessata alle ultime scoperte.

Nel frattempo mi sono sposata, e ho avuto un bellissimo bambino.

È stato mio marito David a consigliarmi e a sostenermi durante i miei studi specialistici. Un supporto che si è rivelato fondamentale, in particolare, quando ho frequentato un corso di quattro anni lontano da casa, con un bambino da crescere e i pazienti del mio nuovo ambulatorio da seguire.

David Delibori: marito, sostenitore, socio…

David era laureato in Medicina, e aveva una specializzazione in Neurologia. Durante gli anni di lavoro in corsia, aveva conseguito anche dei master in Management delle strutture sanitarie. Anche lui non si è mai accontentato di ciò che aveva imparato durante il suo percorso universitario, e ha seguito diversi corsi di Medicina funzionale e Psiconeuroendocrinoimmunologia, discipline dal nome complicato che si fondano in realtà su un principio tanto semplice quanto fondamentale: la salute è il risultato dell’equilibrio e della reciproca influenza tra i processi del corpo e della mente.

David ha sempre considerato l’alimentazione uno degli strumenti più importanti per raggiungere salute e felicità, e anche lui, come me, ha sempre nutrito dubbi e perplessità sulle indicazioni alimentari vaghe e banali proposte nella Dietologia classica.

Insieme, io e mio marito abbiamo intrapreso un percorso comune che ci ha portato a essere, oltre che una coppia nella vita, anche un team di lavoro.

David ha creduto talmente tanto nella nostra missione, da abbandonare il suo posto di lavoro fisso in ospedale per dedicarsi a tempo pieno al nostro progetto.

Il cibo che cura e la nascita del Metodo Giusti

Io e David abbiamo studiato tutte, o quasi (sono veramente tante…), le teorie dietologiche esistenti, comprese le mode dietetiche del momento, alla ricerca di pregi e limiti, verità ed esagerazioni.

Abbiamo analizzato e approfondito tutti gli studi che la scienza ha iniziato a condurre sulle proprietà dei cibi e sui loro effetti sull’organismo. Siamo arrivati così a definire un nostro metodo, il Metodo Giusti, basato sugli effetti positivi del cibo non solo sullo stato di forma fisica, ma anche – se non soprattutto – sulla cura di disturbi e malattie anche gravi e invalidanti, dal diabete ai problemi cardiocircolatori, dalla sclerosi multipla ai tumori.

Per queste e tante altre patologie, il cibo può rivelarsi un vero e proprio farmaco.

Ancora oggi, dopo 25 anni di lavoro in ambulatorio, a volte mi stupisco di quanto possiamo fare per noi stessi ogni giorno, solamente facendo le scelte corrette durante i pasti.

Naturalmente ora, grazie alla consapevolezza e alle conoscenze acquisite negli anni, non solo riesco a controllare la mia ipercolesterolemia senza mai far ricorso ai farmaci, ma affronto senza paure i piccoli malesseri e i tanti cambiamenti tipici dell’organismo femminile che mi porta la vita.

Modificando e adattando la mia alimentazione, sono sempre riuscita ad accompagnare con naturalezza le vari fasi vissute dal mio corpo, da quelle del ciclo, che si ripetevano ogni mese, a quelle più delicate, come gravidanza e allattamento. E ora, che sto affrontando uno dei cambiamenti ormonali più difficoltosi nella vita di una donna, quello della menopausa, poter seguire un’alimentazione funzionale e adeguata mi permette di vivere con serenità anche questo momento.

È importante poter mostrare alle mie pazienti come affronto questo cambiamento, perché quando si presentano per la prima volta in ambulatorio disperate, lamentando aumento di peso, perdita del sonno, irritabilità e stanchezza, sapere che anche io sto vivendo la stessa fase ormonale, per loro è molto confortante. E ancora più di conforto per loro è sapere che riesco ad affrontare la menopausa con serenità solo ed esclusivamente grazie al cibo.

Il mio, più che un lavoro, è una missione

La mia è una missione che ogni giorno si rinnova, quando prendo in carico pazienti che si rivolgono a me disperate, dopo aver speso i loro soldi, il loro tempo, le loro energie e le loro speranze, in vani tentativi di raggiungere quella famosa “versione migliore di loro stesse”.

Tante, troppe di loro sono state vittime di gente meschina che si è approfittata della loro fragilità per fare business.

Una cosa che trovo profondamente ingiusta, e contro cui combatto da anni.

Viviamo in una società che guadagna sempre di più sull’alimentazione. Una società in cui c’è chi ti promette di farti riacquistare il tuo benessere fisico e psichico e di risolvere tutti i tuoi malesseri, ma tutto ciò che fa è appiccicarti un bel cerotto temporaneo sul problema, senza risolverlo.

È sempre una grande responsabilità quando ricevo una nuova paziente, perché so che nutre tante aspettative, perché so che ne ha passate tante. Spesso rappresento, per chi ho davanti, l’ultima spiaggia.

Questa è l’ultima volta che ci provo: se non funziona nemmeno con lei, io mollo. Non ho più soldi, tempo ed energie da spendere per realizzare il mio sogno” mi dicono affrante, sentendosi quasi in colpa per essersi concesse quell’ultimo regalo, per essersi date quell’ultima possibilità.

Per questo, quando riesco a portarle all’obiettivo, quando mi ripagano con un immenso sorriso e con un entusiasta “Ce l’ho fatta!”, mi rendo conto che il mio, in fondo, è il lavoro più bello del mondo.

Per trasformare quei singoli “Ce l’ho fatta!” che fino a oggi sono rimasti confinati nel mio studio, in un coro di esultanza collettiva, ho pubblicato due libri (entrambi diventati in poche ore dei Best Seller su Amazon): Metodo Giusti e Cibo in Rosa.

Perché non ho nessuna intenzione di tenere per me tutto quello che ho imparato: è importante che tutti sappiano come utilizzare l’arma che stringono da sempre tra le mani, così efficace e potente che, se usata nel modo giusto, può fare davvero bene.

Scopri i libri della Dottoressa Emiliana Giusti e impara a curarti con il cibo con il Metodo Giusti.

impara a scegliere e abbinare i cibi per essere ogni giorno in forma e in salute.

l’alimentazione corretta per ogni età e fase della vita della donna.

Disponibili in formato cartaceo o e-book